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giovedì 14 ottobre 2010

Old is the new black!


L'età dell'oro non sembra più quella della beata gioventù o meglio non solo. Se ne sono accorti già da tempo nei corridoi de L’Uomo Vogue, abbattendo ogni preconcetto e avendo come unico criterio di giudizio lo stile, senza alcun legame con le date anagrafiche. Ma anche Ann Demeulemesteer, per l’estate 2009, e Umit Benan, sia per l’autunno 2010 che per l'estate 2011, hanno proposto modelli vissuti, dimostrando l’imperituro potere del fascino. Molti blog, come Advanced Style di Ari Seth Cohen, hanno fatto degli over 50 e oltre le loro icone, mentre Scott Schuman, aka The Sartorialist, non ha mai rinunciato ad uno scatto ad un signore attempato per imparare una nuova lezione d’eleganza al maschile. Eco che oggi ha raggiunto la copertina di Another Man e l'intero numero di Vogue Hommes International. Luca Larenza per la campagna pubblicitaria di questo autunno ha vestito un uomo dalla veneranda età e ci spiega che nel suo caso “la presenza di un modello anziano, dalla pelle provata dal lavoro e dalla vita, si riallaccia ad un concetto di tradizione, che va al di là dei canoni odierni di bellezza. Specialmente al sud l'eleganza è un valore che viene tramandato dai nostri antenati. Quello che rimane davvero sono le radici, l'attaccamento alla terra ed ai suoi valori. Inoltre la mia vuole essere una provocazione nei confronti del fast fashion, che ormai detta legge nel mercato, e ai velocissimi ritmi di vita di noi abitanti delle metropoli”.
Anche per il mondo femminile paiono essere lontani i tempi in cui Blanche DuBois di un "Tram che si chiama desiderio" si nascondeva dietro luci soffuse per impedire che il suo volto svelasse lo scorrere del tempo. Ne sono dimostrazione il marchio Wunderkind che per questo autunno mostra l’evidente bellezza di una donna agè, ma anche la stilista Daniela Gregis che nell'ultimo defilè ha fatto scendere in passerella la storica top Benedetta Barzini. Insieme a Lagerfeld, che ha fatto sfilare una straordinaria Ines de la Fressange, e Vogue Italia, che ha posto l'obiettivo su una divina Gitte Lee nel numero di ottobre.
Nonostante l’encomiabile messaggio di rottura con i classici canoni estetici, i dubbi possono essere tanti:
Rimarrà una tendenza passeggera fatta per far scalpore, secondo il costume tipico del popolo della moda, abituato all’usa e getta e desideroso di scariche di novità?
Anche questo è un segno (ipocrita) che la moda è fatta da gente reale?
Ma soprattutto, non si perderà la dimensione del sogno, quell’elemento imprescindibile che dovrebbe far parte della proiezione con cui ci identifichiamo nella moda e senza il quale lo stesso sistema non può vivere?
La nostra idea è che lo stile non ha una data di scadenza. E come insegna il film d’animazione “Up” della Disney Pixar, ogni fase della vita non è che una diversa, fantastica avventura.

Article by Leonardo Iuffrida
Translation by Alessandro Mancarella

The golden age doesn’t seem to be anymore the one of blissful youth or better not the only one. It has been noticed long ago in the editorial office of L’Uomo Vogue, overthrowing preconceptions and keeping as unique judgement criterion the style, without any bond related to personal data. But even Ann Demeulemesteer, for summer 2009, and Umit Benan, for both fall 2010 and summer 2011, proposed experienced models, showing the imperishable power of allure. A lot of blogs, such as Advanced Style by Ari Seth Cohen, focus on the people aged 50 and over that become real icons, while Scott Schuman, also known as The Sartorialist, has never renounced to shoot an elderly gentleman from whom learning a new lesson of male elegance. It is an echo that today reaches the cover of Another Man and the whole issue of Vogue Hommes International. Luca Larenza for this fall 2010 campaign dressed a time-honoured man and he explains us that in his case “the presence of an old model, with the skin worn out by the work and life, is reconnected to a concept of tradition, that goes beyond the modern beauty canons. Especially in the South of Italy the elegance is a value handed down from our ancestors. What remains for sure is the attachment to the roots, to the land and its preciousness.
Furthermore it is also a provocation towards the fast fashion, that now rules on the market, and the fast-pace of modern urban lifestyle”.
Even in women’s world the times seem to be far away from those during which Blache DuBois of “A Streetcar named Desire” used to hide herself behind soft lightings avoiding to reveal her face and the flow of time. There are a lot of demonstrations of it, such as the brand Wunderkind, that for this autumn shows the clearly visible beauty of an old lady, but also the fashion designer Daniela Gregis, during her last fashion show the memorable top model Benedetta Barzini took the catwalk. Together with Lagerfeld, that had the extraordinary Ines de la Fressange modelling at Chanel summer 2011 show, and Vogue Italia, that put the objective on the divine Gitte Lee in the October issue.
Although the praiseworthy message breaking with the classical aesthetic principles, there can be a lot of doubts:
Will it be a short-lived tendency made to cause an uproar, following the typical habit of the fashion crowd, accustomed to disposable trends and desirous of novelty?
Is this a sign (full of hypocrisy) that fashion is made of real people too?
But over all, will we not lose the dream dimension, the unavoidable element that should be part of the projection with which we identify ourselves in the fashion and necessary for the existence of the system itself?
Our idea is that the style has no expiry date. And as the computer-animated film “Up” by Disney Pixar teaches, each stage in life is nothing more than a different, fantastic adventure.

2 commenti:

  1. Bellissimo articolo, molto interessante e ben scritto!
    A me questa tendenza piace molto e poi noto con piacere dalle vostre foto che nelle campagne pubblicitarie non sono stati usati solo bellissimi uomini attempati ma anche "vecchietti" normali, come se ne possono incontrare in giro per strada.
    L'eleganza e lo stile, specialmente nel mondo maschile, dovrebbero essere tramandati di generazione in generazione... e chissa' che i giovani di oggi, spesso cosi' sciatti, non trovino ispirazione guardando i loro papa' e nonni!

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  2. @ BaiLing: siamo felici che ti sia piaciuto l'articolo. Condividiamo a pieno le tue parole e speriamo che un giorno, come per incanto, tutti si dèstino da questo torpore dilagante e si riapproprino dello stile e non solo della futile moda.

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