Chi può vantare una storia scritta nel cielo? Omega.
Un nome quasi ancestrale, il cui suono risveglia note connaturate alla memoria stessa. Ma la nascita di uno dei marchi d’orologeria più famosi al mondo avviene nel 1848. Un percorso che sfiora la leggenda se solo si pensa che nel 1969 l’Omega Speedmaster è stato il primo orologio a sbarcare sulla luna. Una miriade di stelle, la cui esistenza è stata accompagnata dallo scorrere delle lancette Omega, hanno affiancato questo momento epocale. Lawrence D’Arabia, Elvis Presley, il presidente Kennedy, sono alcuni dei più noti affezionati che hanno contribuito alla creazione di una costellazione di nomi che hanno scandito l’attività dell’azienda svizzera. A viaggiare e a lasciarsi scaldare dall’aura delle celebrità più straordinarie e degli splendidi orologi da loro indossati, noi di Nob. Grazie ad Omega, che ci ha guidato nel suo museo a Bienne, il primo dedicato ad un solo marchio orologiero. Una storia di precisione e gusto per il design da cui si può leggere l’evoluzione della società stessa, dall’Ottocento sino ad oggi. Dai preziosi orologi da taschino in stile Art Deco all’opera scultorea di Salvador Dalì, dall’orologio in diamanti realizzato per la principessa Giuliana D’Olanda a testimonial contemporanei come Cindy Crawford, Nicole Kidman e George Clooney. E la presenza sulla ribalta di Omega continua, con i modelli ipertecnologici indossati da 007. Un'attrazione verso un nome di riferimento nel settore, nato non solo per il senso estetico dei prodotti, ma anche per la grande funzionalità e garanzia di affidabilità che Omega offre da sempre, tanto da essere l’esclusivo timekeeper delle olimpiadi sin dal 1932. Siamo entrati nella catena di assemblaggio di Grenchen, dove si segue l’intero processo di fabbricazione. L’estremo rigore che si respira è quasi sacrale. Per entrare bisogna calarsi letteralmente nei panni di un orologiaio e ci vestiamo da piccoli chimici, con cuffia in testa e camice indosso. Perché anche l’aria è controllata, per evitare ogni alterazione e interferenza negli ingranaggi che polvere e umidità potrebbero causare. A fine giornata, sorseggiando un bicchiere di assenzio, una visita alla Maison Blanche, edificio progettato dal giovane Le Corbusier, in cui in nuce si intravedono elementi della sua rivoluzione architettonica. E se questo non bastasse, la giornata seguente abbiamo costruito un orologio con le nostre stesse mani, entrando nel cuore e nell’anima degli ingranaggi, assistendo al suo primo battito. Un lavoro di equilibrio e armonia, di incastri e movimenti leggeri, che sembra quasi racchiudere l’incredibile mistero della vita.
Article: Leonardo Iuffrida
Translation: Alessandro Mancarella
Photos: Leonardo Iuffrida & Alessandro Mancarella
Who can be proud of a stellar story? Omega.
An almost ancestral name, whose sound today awakens notes established in the memory itself. The birth of one of the most famous watchmaking brands took place in 1848. A path that is nearly legendary, if you think that in 1969 the Omega Speedmaster has been the first watch to land on the moon. A multitude of stars, whose existence was connected to Omega, supported this epochal moment. Lawrence of Arabia, Elvis Presley, the president Kennedy, are some of the most famous costumers who contributed the creation of a constellation of names that followed the activity of the Swiss company. We at Nob had the opportunity to travel and to be charmed by the aura of the most extraordinary celebrities and amazing watches that they wore. Thanks to Omega, that guided us in its museum in Bienne, the first one dedicated to a only one watches brand. A history of precision and taste for the design that shows the evolution of the society itself, from the nineteenth century up to now. From the precious pocket watches in Art Deco style to the sculptural work of Salvador Dalì, from the diamond watch realized for the princess Juliana of the Netherlands until the contemporary testimonials as Cindy Crawford, Nicole Kidman and George Clooney. And the presence of Omega continues on the big screen with the high technological models put on by 007. A real attraction towards a name that is a point of reference in the field, born not only for the aesthetic sense of the products, but also for its incredible functionality and guarantee of reliability that Omega has always been offering, so much that it has been the official Olympic timekeeper since 1932. We entered the assembly line in Grenchen, where the entire fabrication process is based. The extreme accuracy is almost sacred. To advance we had to put on a hairnet and a lab coat because the air is controlled to avoid alterations and disturbances in the gears that dust and humidity could cause. At the end of the day, drinking a glass of absence, we visited the Maison Blanche, which is a building designed by Le Corbusier at the beginning of his career, where all the elements of his architectural revolution are visible. And if this was not enough, the following day we built a watch with our own hands, entering in the heart and soul of the gearwheels, attending to its first beat. A work of balance and harmony, of joint and soft movements, that almost seems to enshrine the incredible mystery of life.
© FLC
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