Stefano Ughetti
Abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda a Stefano Ughetti, direttore creativo di Camo, durante la 79a edizione di Pitti Uomo a Firenze. Lo abbiamo già conosciuto nella stagione precedente (
vedi l'intervista). In questa occasione ci racconterà le novità che ha in serbo per il prossimo inverno.
Illustraci la collezione A/I 2011-12.
E’ la collezione dell’anima. Vogliamo invitare le persone a prendersi il proprio tempo e a sfruttare positivamente l’inverno, una stagione in cui le persone sono più introspettive, per pensare, leggere, passeggiare, viaggiare con la mente, dedicarsi allo spirito. I colori utilizzati sono semplici, sobri e derivano dai muri dei monasteri.
Ti sei lasciato ispirare da una zona particolare?
Ogni volta che ideo una collezione mi piace immaginarla in un luogo fisico reale. In questo caso è stata Oropa, una città di passaggio tra il Piemonte e la Valle d’Aosta, che divenne famosa perché dava ristoro e accoglienza ai viandanti. Oggi è conosciuta per il suo santuario, ma è un luogo che si trova tra il sacro e il profano perché è anche una meta turistica per chi non è credente e cerca tra le montagne e la natura un luogo di raccoglimento. Per questo è stata la location ideale per scattare le nostre foto. Comunque credo che chiunque possa avere un luogo simile nella propria città o dove è nato, ovviamente cambierà per forma e colore, ma rappresenterà la medesima cosa.
Come si riflette questa spiritualità nel servizio fotografico che presenta la collezione?
Senza toccare direttamente l’ambito religioso, abbiamo voluto che l’atmosfera richiamasse qualcosa di mistico. Il nostro modello può essere visto come un prete, un mormone, un predicatore, ma la definizione più appropriata è dottore dell’anima, perché l’anima è di tutti, qualsiasi sia il nostro credo. Inoltre ho immaginato il modello davanti ad un camino con un libro o mentre passeggiava in mezzo alla ghiaia, in un momento di pausa in cui si decide cosa fare.
Parlaci della mantellina.
Ho visitato quanto più potevo luoghi che avessero a che fare con la meditazione e la riflessione. Così ho parlato con un prete, sono stato in un monastero, ho fatto parecchie letture sull’argomento e nella mia mente si è venuto a creare un repertorio di immagini che includeva anche questo piccolo poncho.
Maglieria con cuciture esterne a vista. Perché?
Abbiamo dato enfasi ad un aspetto che di solito viene nascosto. Ma quando qualcosa è fatto bene non c’è problema che si veda, anzi può diventare un dettaglio di stile.
Abbiamo notato una t-shirt con taschino centrale.
E’ un particolare nato nella collezione “Horses”. Qualcuno potrebbe vedere troppa diversità tra una stagione all’altra di Camo, invece le forme ed i tagli seguono delle regole ben precise che vengono mantenute e danno continuità. La nostra identità viene camuffata, la rendiamo “camo” a seconda del pensiero che vogliamo comunicare. Altri esempi sono i cardigan. Uno è figlio della collezione “Country” di questa estate e l’altro della collezione “Circus”.
C’è una persona, un attore o un artista che può rappresentare lo spirito Camo?
C’è un homeless che incontro spesso quando vado in showroom. Rimango sempre esterrefatto quando lo vedo. Se non lo si vedesse seduto sul marciapiede, ma su un salotto elegante o sopra uno yacht, sarebbe la persona più espressiva ed elegante del mondo. Ha uno stile molto semplice, ineguagliabile, con una naturalezza che è disarmante. Se lo portassi a Pitti sarebbe la persona più fotografata di tutta la fiera.
Nob è il nome del nostro blog. Cosa vuol dire essere nobili oggi?
Eccellenza, semplicità ed educazione.
Text by Leonardo Iuffrida
Translation by Alessandro Mancarella
Photos by Leonardo Iuffrida & Alessandro Mancarella
Ad Campaign courtesy of Camo
Info:
www.camofactory.comWe interviewed Stefano Ughetti, the creative director of Camo, during Pitti Uomo 79 in Florence. We had the pleasure to meet him for the first time in the previous edition (
here the link). In this occasion he will tell us what to expect next winter.
Tell us more about your F/W 2011-12 collection.It is the soul collection. We want to invite people to take their time and to make use of the winter, which is an introspective season, to think, read, wander, travel with their minds and dedicate to their inner feelings. The employed colours are simple, sober and they derive from monasteries’ walls.
Did you take inspiration from a particular area?Each time I ideate a collection I visualize it in a real and existent place. In this case it has been Oropa, which is a small city between Piemonte and Valle d’Aosta, famous in the past as a refreshment stall for passers-by. Nowadays it is known for its sanctuary, but it is also a holiday destination for those who don’t believe in God and look for a peaceful locality among mountains and nature. A place divided between the sacred and the profane, the ideal location where to take our photos. Anyway I think that a place like this can be found in every city, it will surely differ for shapes and colours, but it will represent the same thing.
How did you represent this spirituality in the collection’s photo shoot?We wanted to summon up a mystical atmosphere, without touching directly the religious sphere. Our model can be seen as a priest, a Mormon, a preacher, but the most appropriate definition is soul doctor, because the soul is something that we all have, independently from our creed. Furthermore I imagined the model reading a book in front of a fireplace or walking on gravel, having a break and deciding what to do.
Tell us more about the cape. I visited many places related to meditation and reflection. I talked with a clergyman, I have been to a monastery and read a lot about this topic and so a wide range of images has been created in my mind, small ponchos included.
Why did you create knitwear with external visible stitching?We wanted to empathize an aspect that is usually hidden. I believe that when you do something well it is not a problem to show it, indeed it can become a style detail.
We notice that there is a t-shirt with central pocket.We have started working on this detail in the “Horses” collection. Camo has particular shapes and cuttings that follow accurate rules. We respect them to maintain continuity, even if some people could see too much diversity from a collection to the other. Ours is a disguised identity, we make it “ camo” following the concept we want to communicate. Other examples are the cardigans. One is son of the “Country” collection, while another one comes from the “Circus” collection.
Is there a person, an actor or artist able to represent Camo spirit?There is a homeless that I usually meet when I go to our showroom. I always feel astonished when I meet him. If you didn’t see him sitting on the sidewalk, but in an elegant lounge or on a yacht, he would be the most expressive and refined person of the world. He has a simple style, but incomparable, with a disarming naturalness. If I took him here to Pitti, he would be the most photographed person of the whole trade.
Nob is the name of our blog. What does being Noble mean in your opinion?Excellence, simplicity and education.