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domenica 28 febbraio 2010

Getting Dirty Hands

Levi's S/S 2010

Levi's S/S 2010

Photo by Bruce Weber

Photo by Bruce Weber

Mariano Vivanco for Pull & Bear S/S 2010

Mariano Vivanco for Pull & Bear S/S 2010

Chanel S/S 2010

Scervino Street S/S 2010

Bruuns Bazaar S/S 2010

Meridiana by Van Gogh

Brockeback Mountain

Gold Case S/S 2010

Morning Fix by Renberg (2010)


Tra fughe in campagna, amori libertini e corse in sella ad una moto scintillante, gli uomini recuperano il lato animale della loro essenza. Con indosso semplicemente un paio di jeans. Unico profumo concesso è quello della propria pelle, mischiato a fieno e fango.
Sulla scia della sfilata per la primavera estate 2010 di Lagerfeld per Chanel, le case di moda hanno deciso di vestire l’uomo con la famosa tenuta da lavoro indigo in mezzo a campestri paesaggi dorati da mietere. L’uomo ricerca un senso nella natura e si sporca le mani. Non semplice desiderio snob, ma esigenza concreta di plasmare la realtà attraverso la bruta forza delle proprie mani. Urgenza di sentire finalmente il controllo della propria vita in un momento così precario come quello presente. E quale alleato migliore se non il jeans, l’indumento dell’avventura per antonomasia?
Adatto ad ogni esigenza per comodità e resistenza, compagno assoluto della vita del corpo che riveste, ha conosciuto la sua fama tra le due guerre, riconosciuto come capo simbolo di ribellione e libertà. Impossibile pensare questi decenni senza James Dean in jeans e maglietta o alla t-shirt attillata e macchiata di sudore di Marlon Brando. Iconici i 501 di Fred Hughes nella combinazione con giacca classica, look poi mutuato in divisa dall’amico Andy Warhol. Memorabile la salopette di Jason Lewis in Sex and the City, che sullo sfondo di un campo di grano si sveste con un semplice gesto, mostrando lo splendore della sua nudità. Oggi il jeans viene riproposto in molteplici varianti, ma il must-have è quello chiaro. Raffinato e con un appeal quasi sartoriale se dalle silhouette asciutta e con sfumature ad hoc, senza strappi e arrotolati alla caviglia.
La moda maschile si scuote così del luccichio del glamour e si riappropria di forza e virilità, inebriandosi delle parole di Tolstoj riportate alla memoria dal film Into the wild di Sean Penn:“Ho vissuto molto e ora credo di aver trovato cosa occorre per essere felice: una vita tranquilla, appartata, in campagna, con la possibilità di essere utili alle persone che si lasciano aiutare e che non sono abituate a ricevere; e un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo - questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna e dei figli, forse - cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?”

Between escapes in the country, libertine loves and motorbike races, men retrieves the animal side of their essence. Wearing just a pair of jeans. The scent of their own skin is the unique granted one, mixed with hay and mud.
Following the Lagerfeld fashion show’s atmosphere for Chanel Spring/Summer 2010, the fashion houses have decided to dress men with the famous indigo work clothes, amid the harvesting rural golden landscapes. The man searches for the meaning of life in nature getting dirty hands. It isn’t a simple snob desire, but a practical need to shape reality through the brute strength of their hands and feel finally the control of their lives in a precarious period such as the present one. And which are the best allies if not jeans, the garment of adventure par excellence?
Suitable for all your needs, for comfort and durability, absolute body mate, they became well-known between the Wars, recognized as the head symbol of rebellion and freedom. And it’s impossible to think of these decades without James Dean in jeans or Marlon Brando with tight and stained with sweat t-shirt. Fred Hughes with his 501 and his classic jacket was iconic, a famous look borrowed by his friend Andy Warhol as a uniform. Jason Lewis with his dungarees in Sex and the City is memorable, while on the background of a field he undresses with a simple gesture, displaying the splendor of his nakedness. Today jeans are back in their many variations, but mostly in light colors. They are refined and with an almost tailoring appeal when the silhouette is tight, with ad hoc nuances, without tears and rolled hem.
So men's fashion shakes off the glitter and glamour to regain strength and virility, getting high on Tolstoy’s words, which have been brought to mind by Into the Wild of Sean Penn: "I have lived through much, and now I think I have found what is needed for happiness. A quiet secluded life in the country, with the possibility of being useful to people to whom it easy to do good, and who are not accustomed to have it done to them; then work which one hopes may be of some use; then rest, nature, books, music, love for one’s neighbor - such is my idea of happiness. And then, on the top of all that, you for a mate, and children, perhaps - what more can the hear of man desire?"

Article by Leonardo Iuffrida



Marco Polo S/S 2010

Mario testino for Vman (2010)

Trussardi 1911 S/S 2010

Trussardi Jeans S/S 2010

D&G S/S 2010-11

James Dean

Brown Sugar Easy Rider by Milan Vukmirovic

Homini Emerito S/S 2010

Homini Emerito S/S 2010

Marlon Brando

Cedric Buchet for 10Men - Issue 21 (2010)

Mario Testino for VMAN (2010)

Calvin Klein Jeans S/S 2010

CK Jeans S/S 2010

Cedric Buchet for 10Men- Issue 21 (2010)

Calvin Klein Jeans S/S 2010

Alasdair McLellan for i-D (2009)

sabato 27 febbraio 2010

Renegade by Christian Trampenau
























Photographer: Christian Trampenau

Stylists: Che and Paula Hector

Make-up: Stephanie Stokkvik

Models: Edward S @ Premier and Alistair

Post Production: Exclusively Eminent

www.beautyconfessional.net

Courtesy of Che Hector


Nob links:
Nob Soldiers
Nob Soldiers 2
Burberry's Army

venerdì 26 febbraio 2010

Photo of the Week



"Bookwings"

Photographer: John Hanson
Model: Jake Bauer
Assistant: Sam Hawkins
Stylist: Maren Hoopfer


www.cashmereclubhouse.com

secrets@cashmereclubhouse.com


Courtesy of John Hanson

Photo from Nob Flickr Group

*rubrica a cura di Alessandro Mancarella*

martedì 23 febbraio 2010

focus on: GOLDEN SUBMARINE



Chi non desidera ardentemente una spiaggia assolata in questo inverno che non vuol finire?
Ci pensa Nob presentandovi Davide Valentino, designer emergente di Golden Submarine e incredibile artefice di un'unione apparentemente impossibile tra due concetti distanti per tradizione: sartorialità e beachwear.
Quest'anno, oltre a macchina fotografica e crema solare, preparatevi a infilare nella valigia un bellissimo frac fatto apposta per il mare.
E' ora di tuffarsi!









Raccontaci un po’della tua storia prima di iniziare il progetto Golden Submarine.

Ehehe… (ride) non è che sia poi così vecchio! Nasco a Caserta, dove ho trascorso tutti i miei “teen”. Finito il liceo mi trasferisco a Roma per studiare alta moda. Un po’ ne ero affascinato, un po’ alla cieca, non avendo poi così tante altre passioni. Sono andato all’avventura. Venendo da una cittadina l’impatto con la capitale è stato magnifico per gli stimoli offerti e da subito ho trovato una mia dimensione. Diplomatomi in disegno, modellismo e confezione di moda presso l’accademia Koefia, successivamente ho conseguito un master in ricerca di tendenza al Polimoda di Firenze. Ed ora?! Tornato a Roma registrai un primo marchio pilota dal nome FIRSTANLAST, con cui ancora oggi firmo le mie creazioni personali, poi volente o nolente non restava che andare nell’ unico posto in Italia dove poter iniziare qualcosa: Milano. Cosi ho detto “ciao” alla dolce vita capitolina e… cambio città, altro stile di vita… “Welcome to Fashion City!” Dopo qualche tempo ho iniziato a collaborare con uno studio stile come disegnatore grafico, non certo quello per cui ero “salito”, ma questo passava in convento e mi sono reinventato. Passati un po’ di mesi, ed entrato in po’ più nel “giro”, ho iniziato a fare consulenze stile anche per altre aziende, ed i mesi passavano. Ma i miei desideri erano altri ed un’idea mi girava per la testa…


Perché questo nome? Illustraci la nascita e lo sviluppo che ha avuto il marchio fino ad ora.

Bè, il nome Golden Submarine nasce dall’idea di trasmettere al cliente un’immagine di prodotto raffinato, raro ma allo stesso tempo innovativo e forte. Un sottomarino dorato mi sembrava la sintesi ideale per riassumere questo concetto. Decidere un nome per un brand è piu difficile che deciderlo per un figlio. Se il nome è credibile ed ha un buon suono il prodotto sarà guardato da subito con occhi diversi. Trovato un nome e due soci che si fidassero ciecamente di me, abbiamo iniziato questa avventura. Superati gli iter burocratici, registrato il marchio e creato un team tanto giovane quanto motivato, abbiamo passato molto tempo alla ricerca del giusto circuito produttivo, dei giusti materiali, delle forme e dei particolari più adatti da applicare. Ed ora finalmente dopo tanto lavoro e passione, il sottomarino è pronto ad emergere.


Descrivi la collezione per questa estate 2010.

Quella 2010 sarà una collezione, si può dire, su misura. Abbiamo realizzato un’edizione limitata di 200 costumi in 4 varianti di colore, con poliesteri cangianti, applicazioni in madreperla e cuciture insaccate con l’aggiunta di un raffinato gadget. Rigorosamente fatti a mano e con rifiniture degne della più grande sartoria napoletana. Un’edizione in 60 pezzi numerati di giacche/accappatoio in cotone nido d’ape 360 gr. con taglio alla francese, anch’esse 100% handmade e con rifiniture “da brivido”. Il tutto accompagnato dai classici teli mare ed i nuovi teli-frac.


In poche parole cos’ è che fa la differenza nei capi Golden Submarine?

Immaginate un brand pensato per il beachwear maschile che non si limiti ad assicurare materiali d'alta qualità ed estrema attenzione dei particolari. Immaginate un prodotto che possa addirittura tramutarsi in originale abito da sera, vestendo di invidiabile, raffinata e privilegiata duttilità chiunque lo indossi. Pensate ad un’idea che guardi l'orizzonte della moda mare valicandolo e proponendo abiti con un disegno che esprime l'essenza stessa dell'estate. I costumi e gli accessori Golden Submarine sono arditi esempi di sperimentazione stilistica moderna, unita all'intramontabile gusto classico che caratterizza i prodotti sartoriali di lusso.

Quali sono le caratteristiche dell’uomo a cui ti rivolgi?

I prodotti Golden Submarine sono destinati ad una fascia di consumatori dotati di spiccato senso estetico e proiettati alla dinamicità del nuovo. Pensati per chi cerca un prodotto con cui sentirsi a proprio agio, anche in contesti non strettamente legati all’acqua. Per amanti delle rifiniture perfette in modo maniacale e dalle linee eleganti e pulite.

Che peso ha oggi il beachwear nel sistema moda? E in che modo può essere uno strumento di rilancio del Made in Italy?

Per quanto riguarda il beachwear maschile pochissimo. Madama moda ha un po’ ghettizzato questo settore, pensando che il mare sia un mondo a parte, fatto di surfisti ed hawaiani, di persone che in mutande da casa si teletrasportano sulla spiaggia o su una barca. Oggi la dinamicità è diventata fondamentale per tanti. Il non essere limitato ad un luogo, in questo caso una spiaggia, a causa del “dress code”, è a parer mio un elemento da non sottovalutare e con cui la moda deve far conto. Il beachwear può sicuramente avere un ruolo più importante e dare una spinta al nostro caro Made in Italy, ma è un momento incerto e teso in generale ed ancor di piu nell’industria della moda. Siamo di fronte ad un periodo di transizione ed il culto del meno spendo piu guadagno ha portato gran parte delle produzioni fuori dai confini. So dirvi solo questo: il "Made in Italy"?! Resta per i romantici ed i sognatori!!!

Progetti futuri?

In questo momento ci sono un po’ di progetti in ballo che per il momento diciamo top secret. Alla base puntiamo all’ampliamento della produzione e del bacino di distribuzione. Per il 2011 contiamo di avere 10 esclusivi nuovi corner sparsi tra Europa e America. Con l’arrivo della bella stagione organizzeremo il classico “Golden Happening” ed ovviamente voi già siete in lista ospiti. Per il resto continuo il mio lavoro di cool hunter e stylist e, non per farvi concorrenza, ma ho il piacere di annunciarvi l’apertura di un mio blog personale di lavoro e ricerca (http://davidevalentino.blogspot.com/ ndr)

Nob è il nome del nostro blog. Che cosa significa essere Nob oggi secondo te?

Bella domanda! Diciamo che la parola nob mi fa pensare a qualcosa di elegante, non strettamente legato all’abito o all’apparire. Un “nob” è qualcuno di romantico ed intraprendente, che non si ferma all’apparenza. Elegante ed ottimista nei confronti della vita, aperto a nuove conoscenze ed esperienze. Parola rara da sentire e da attribuire in questi ultimi tempi molto più snob!!
“The nobs were forever snubbing the snobs" (Conor Cruise O'Brien).

Intervista di Leonardo Iuffrida






















Info:
http://www.goldensubmarine.it/
http://davidevalentino.blogspot.com/

Credits:

Direttore artistico: Davide Valentino
Direttori organizzativi: Nicola Caterino, Bruno Cimino
Fotografo: Giuseppe Migliaccio
Modelli: Raffaele Musella, John Aidoo, Francesco Marano, Giuseppe Nigro
Assistenti: Francesca, Valeria, Oscar, Luigi
Location: Ventotene

Courtesy of Davide Valentino for Golden Submarine