È alle origini di Burberry che bisogna tornare per definire il profondo legame che intreccia il marchio con il mondo militare. Nei primi due decenni del Novecento stabilisce i suoi fruttuosi rapporti con il ministero della Guerra e il trench-coat diviene nella prima guerra mondiale il "cappotto da trincea" dell'uniforme inglese. Gli stessi dettagli dell'impermeabile in gabardine dall'inconfondibile Check, come le spalline, la linguetta sul collo e l’anello metallico a forma di D sulla cintura, erano utilizzati per fissare l’equipaggiamento bellico degli ufficiali. Oggi il mondo Burberry offre una variegata scelta e si estende a tutto l'abbigliamento maschile, mantenendo intatta la sua forte identità. Questa volta una spruzzata di glamour ha ricoperto di bottoni dorati i capi dell’autunno-inverno 2010-11, come gli straordinari capotti che ricordano gli ufficiali di marina e gli aviatori inglesi.
I bottoni non hanno semplicemente un indubbio appeal estetico di carattere ornamentale, ma attraverso le loro fogge hanno avuto da sempre il compito di perpetuare le solide tradizioni delle divise dei reparti militari, conservando una ricchissima eredità storica, che dall’Ottocento ad oggi è praticamente rimasta immutata. Le loro origini risalirebbero al V secolo a.C. , ai tempi dei Germani, per poi essere diffusi in Europa dai crociati provenienti dalla Turchia, dove se ne faceva ampio uso. I primi bottoni declinati per l'esercito comparvero verso la fine del Cinquecento, per volere della regina Elisabetta I, che volle la loro applicazione anche sulle maniche, per impedire che i soldati si pulissero il naso con le giubbe. Su questo fronte gli storici si dividono e alcuni attribuiscono a Napoleone questo scopo di carattere estetico-igenico. E’ comunque attorno alla metà del Settecento che in Inghilterra viene emanato un vero regolamento sui bottoni militari, con regole ferree sulle forme e i simboli da adoperare.
Impiegati da Christopher Bailey in modo assolutamente creativo per racchiudere il potere e la storia del brand inglese, i bottoni rimangono fedeli alleati delle battaglie contemporanee. Dettagli splendenti per capi gioiello a prova di crisi.
I bottoni non hanno semplicemente un indubbio appeal estetico di carattere ornamentale, ma attraverso le loro fogge hanno avuto da sempre il compito di perpetuare le solide tradizioni delle divise dei reparti militari, conservando una ricchissima eredità storica, che dall’Ottocento ad oggi è praticamente rimasta immutata. Le loro origini risalirebbero al V secolo a.C. , ai tempi dei Germani, per poi essere diffusi in Europa dai crociati provenienti dalla Turchia, dove se ne faceva ampio uso. I primi bottoni declinati per l'esercito comparvero verso la fine del Cinquecento, per volere della regina Elisabetta I, che volle la loro applicazione anche sulle maniche, per impedire che i soldati si pulissero il naso con le giubbe. Su questo fronte gli storici si dividono e alcuni attribuiscono a Napoleone questo scopo di carattere estetico-igenico. E’ comunque attorno alla metà del Settecento che in Inghilterra viene emanato un vero regolamento sui bottoni militari, con regole ferree sulle forme e i simboli da adoperare.
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Testo: Leonardo Iuffrida
Foto e video della sfilata: Leonardo Iuffrida e Alessandro Mancarella
Foto della collezione: MENSTYLE
Foto del backstage: Burberry
Impiegati da Christopher Bailey in modo assolutamente creativo per racchiudere il potere e la storia del brand inglese, i bottoni rimangono fedeli alleati delle battaglie contemporanee. Dettagli splendenti per capi gioiello a prova di crisi.
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