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martedì 21 gennaio 2014

Louis Vuitton Fall/Winter 2014-15 Menswear Fashion Show in Paris - Damier Cobalt














Essere sempre e ovunque. L’era digitale regala una presenza espansa, fluida, liquida, che permette di oltrepassare i confini fisici e mentali, arrivando attraverso uno schermo in qualsiasi luogo e meta. Il viaggio compiuto da Louis Vuitton per la collezione maschile autunno-inverno 2014-15 guarda alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e giunge in Sud America, dall’alto del cielo fino alla terra più profonda. La palette sembra infatti essere una cristallizzazione degli elementi primari, come se una scansione ad ampio spettro avesse vagliato ogni sfumatura della sabbia, della roccia, dell’acqua e dell’aria di quel luoghi. I motivi decorativi ricordano gli antichi geoglifi di Nazca, così come i materiali più pregiati, mohair, cashmere, vigogna, cincillà, pitone, coccodrillo e seta, sono reinventati in modo pratico e funzionale per vestire un avventuriero moderno. Mentre gemme e pietre come l’ametista, il quarzo e il diaspro si ritrovano in bracciali e pendenti che rivelano un’inedita sfaccettatura della gioielleria maschile.
Ma in questo sfondo di natura così selvaggia e concreta, quasi da toccare con mano, la silhouette diventa a due dimensioni, come l’impalpabile sagoma di un video game. E’ il blu infatti il protagonista assoluto di stagione, fil rouge della sfilata e nuovo colore per la pelletteria, oggi anche in uno spettacolare Damier cobalto. Lo stesso colore scelto, non a caso, dal’artista Yves Klein, che negli anni cinquanta captò e preannunciò con questa cromia l’anima immateriale, ma esperibile di internet, pixel e bit elettronici. Sue le parole: “Per me il blu è il colore del video, una nuova arena per l’arte. È il colore dello schermo vuoto e dello spazio nel quale è contenuto il nostro nuovo mondo elettronico”.
Con Louis Vuitton non solo si viaggia. Si va oltre.

Being always everywhere. The digital era gives an expanded, fluid, liquid presence, that permits to cross the phisical and mental boundaries , going through a screen in every place and destination. The Louis Vuitton travel for this fall/winter 2014-15 menswear collection looks at the potentiality offered by the new tecnhologies and arrives in South America, from the peak of heaven until the deep levels of earth. The palette seems a crystallization of the primary elements of nature, a broad-spectrum scan that examines every shades of sand, stone, water and air of these places. Animal geoglyph motifs from the Nazca Lines are woven into knitwear, and the most valuable materials, as mohair, cashmere, vicuña, chinchilla, alpacca, python, crocodile and silk are reinvented in a new functional and practical way to dress the modern voyager. Gems, precious stone as quartz, rough amethyst and jasper are the innovative sparkling side of this new masculine jewellery. But in this wild and concrete nature, the silhouette is two-dimensional as the intangible silhouettes of a video game. Infact blu is the absolute protagonist of the season, fil rouge of the collection and new colour for the leather accessories: the Damier Cobalt. The same color used by the artist Yves Klein who was able to capture the immaterial but experienceable soul of internet, bites and pixel. He said: "For me blue is the colour of the video, a new arena for the art. It’s the colour of the empty screen and the space in which our new electronic world is contained”.
With Louis Vuitton it's not only a voyage. You go beyond!

Article: Leonardo Iuffrida
Photos: Courtesy of Louis Vuitton









domenica 19 gennaio 2014

Nob in collaboration with GQ - Massimo Piombo Interview



Una presentazione in un caffè old fashion
per gente che vive l’eleganza al di là della moda.
Uno stile quotidiano destinato a durare per sempre.
Parola di Massimo Piombo.

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Massimo Piombo:
«La nostra moda è cultura, passione, sentimento»



A presentation in an old fashion café
for smart people who live beyond fashion.
A daily style meant to last forever.
Word of Massimo Piombo

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Massimo Piombo:
«The secret is the culture, the passion, the feeling»

martedì 14 gennaio 2014

Nob in collaboration with GQ - Sergio Rossi: Rock & Love



Sergio Rossi apre le porte della nuova collezione:
un dialogo fra opposti,
che stravolge i codici delle calzature
con un approccio surrealista.
Ce ne parla il designer Angelo Ruggeri.

Per leggere l'articolo
clicca qui:
Sergio Rossi: Rock & Love

Sergio Rossi opens the doors of his new collection:
a dialogue between contraries,
taking place in a surrealistic dream.
Its designer, Angelo Ruggeri, tells us about it.

To read the article
click here:
New A/W 2014-15 Collection by Sergio Rossi


lunedì 13 gennaio 2014

sabato 11 gennaio 2014

venerdì 10 gennaio 2014

martedì 7 gennaio 2014

EYE MANIA - Obsession Trend in Fashion


Avere tutti gli occhi su di sé non vuol dire soltanto far riferimento al narcisismo patologico che oggi coinvolge ogni individuo di qualsivoglia età e cultura, ma ad un virus dilagante, che nella moda sta facendo letteralmente sbocciare veri e propri bulbi oculari su tutte le superfici.
Simbolo di forza soprannaturale, d’illuminazione e di divina onnipresenza, l’occhio è stato utilizzato sin dagli albori dei tempi come strumento di protezione. Per Ildegarda da Bingen attraverso di esso si vedrebbe la perfezione dell’universo intero, quando dice “gli occhi, che vedono tante cose, indicano le stelle del firmamento che illuminano tutto. Il loro bianco simboleggia la purezza dell’etere, la loro chiarezza il suo splendore, la pupilla la stella nello spazio”. Ma come magistralmente dimostrato da Escher e Magritte, gli occhi sono prima di tutto accesso privilegiato fra mente e realtà, fra inconscio e mondo dei sogni. E anche quando sono muti e afoni è dato loro il dono di comunicare. A tal punto che ne “Il grande Gatsby” di Scott Fitzgerald dietro gli occhi immobili e vitrei, nascosti dietro la montatura dorata di un cartellone pubblicitario, si paleserebbe la vacuità stessa del sogno americano e dei valori spirituali di una società che ha scambiato il divino con il mito del commercio. E in effetti basta dare gli occhi a qualunque cosa per renderla viva e parlante.
E' così che i nomi più celebri del fashion system hanno conferito uno sguardo ai loro oggetti. Per difenderci dalle avversità, per sognare e credere che la moda abbia senso oltre il visibile.

Article: Leonardo Iuffrida
Translation: Alessandro Mancarella

It is so common to have all eyes on us nowadays, and not only as a reference to the pathological narcissism that involves each person of every age and culture, but as a pandemic virus that in the fashion system has been literally blooming real eyeballs on different surfaces.
Symbol of otherworldly strength, enlightening and divine omnipresence, the eye has always been employed since the beginnings as a tool of protection. According to Hildegard of Bingen, through it you can see the perfection of the whole universe, when she says “the eyes, that see a lot of things, reveal the stars of the heaven that enlighten all. Their white light represents the ethereal purity, their brightness its majesty, the pupil the star of the space”. As disclosed by Escher and Magritte, the eyes are a preferential access between mind and reality, between the unconscious and the dream world. And even when they are mute and wordless they are able to communicate. Insomuch as in “The Great Gatsby” by Scott Fitzgerald behind the static and vitreous eyes, hidden by a golden rimmed spectacles on a placard, is visible the emptiness of the American dream and of the spiritual values of a society that mistook the divine with the myth of commerce. And it is enough to give eyes to anything to make it alive and talking.
And so the most important names of the fashion system lend a gaze to their items. To defend us from adversities, to let us dream and believe that fashion has sense beyond the visible.