ARTICLES         INTERVIEWS         VIDEOS         PHOTOS         FEATURES



martedì 26 novembre 2013

Downton Abbey Style for Men - Lo stile degli uomini di Downton Abbey


La pluripremiata serie televisiva angloamericana Downton Abbey va in onda sul canale della moda.
Ad invitarci nell’antica dimora della famiglia Crawley, a cavallo tra i fasti dell’aristocrazia inglese dell’età edoardiana e i ruggenti anni venti, sono Alexander McQueen, Alexis Mabille e Berluti. Tra scale scricchiolanti, biblioteche di legni preziosi e crepitanti camini accesi, quello che si mette a fuoco è un complesso periodo, segnato dal declino del benessere delle classi dominanti ed una crescente consapevolezza dei propri diritti da parte delle fasce più povere delle società. A prevalere sono il bianco ed il nero, parte della divisa dei domestici ma anche dell’abito da sera degli uomini inglesi più facoltosi, composta da giacca da frac, gilet e papillon. Per entrambe le classi l’eleganza maschile è una questione legata al senso della misura e della sobrietà che deriva dalla lezione impartita dalla precedente età vittoriana.
Che questo immaginario sia sceso in passerella per identificazione ad un’epoca travagliata e piena di sconvolgimenti così vicina alla nostra? Che sia l’influenza del dolce profumo della nostalgia a catturarci in un tempo lontano ma abbastanza vicino da crederlo ancora reale? Forse è la reazione ad un presente così vacuo e sterile, risposta del più romantico, spontaneo e velleitario desiderio di credere ancora in qualcosa, in valori e ideali, impregnati di rabbia, amore e sentimento.
Se anche voi amate Downton Abbey,
vi consigliamo “Ai piani bassi” di Margaret Powell
e “Lady Almina e la vera storia di Downton Abbey”
di Lady Fiona Carnarvon.

Article: Leonardo Iuffrida
Translation: Alessandro Mancarella

The multi-award winning British television series Downton Abbey shows its fashionable side.
Alexander McQueen, Alexis Mabille and Berluti invite us to Crawley family’s ancient abode, at the beginning of the twentieth century between the Edwardian era and the roaring twenties. Among creaky staircases, wooden bookcases and crackling fireplaces, a complex period appears, marked by the decline of the dominant classes’ well-being and a growing awareness of the lowest social classes’ rights. The dominant colours are black and white, both parts of the servants’ uniform, but also of the evening dress of the wealthy English men, composed by tailcoat, waistcoat and bowtie. What is shared between the two categories is the sense of male style as a matter related to the moderation and sobriety, following the lesson given by the previous Victorian age.
Does this imaginary, seen on the recent catwalks, identify a troubled and shocking period similar to the current one? Is the influence of a sweet nostalgia to capture us in a close but yet so far time to believe it real? Maybe this is the reaction to a slick and fruitless present, a reply to a romantic, spontaneous and fanciful desire to believe in something, in values and ideals, permeated of fury, love and feelings.

lunedì 4 novembre 2013

Men's Collar - Menwear Trends Fall/Winter 2013-14 - Tendenze Moda Uomo Autunno/Inverno 2013-14







"Shivaji" - 1680 ca


Miharayasuhiro F/W 2013-14
 
Il focus di stagione per quest’inverno? Il colletto.
Fino agli anni trenta rimase in voga allacciare colletto e polsini come elementi separati dal corpo della camicia, un'idea pratica per permettere una più agile pulizia delle parti a diretto contatto con la pelle. Difatti il colletto bianco venne ad assurgere a simbolo di ascesa sociale quando la borghesia ottocentesca ne fece uno status symbol di agiatezza. Un ricordo lontano della più sfarzosa gorgiera cinquecentesca, sfoggiata con disinvoltura da nobili e aristocratici spagnoli. O ancor meglio  una reminescenza degli abiti sobri e più pacati dei mercanti olandesi, i cui colletti inamidati e minimali contribuirono a rappresentare il rigore morale della nuova classe emergente. Ed è proprio nei ritratti di Rembrandt che è possibile scorgere un altro particolare della moda del tempo: collari metallici di scintillanti armature, quasi dei virili monili d’antan. In generale nelle uniformi, sinonimo di ordine e rispettabilità, il tessuto attorno al collo è da sempre uno dei pochi spazi concessi alla frivolezza e alla distinzione di esercito, grado e reggimento.
Per l’inverno 2013-14, molti stilisti hanno puntato l'attenzione sul colletto, reinventato in nuovi tessuti e colori. Rigido, grafico e a contrasto da Carven, Iceberg e Jil Sander. Voluminoso, strutturato ed eclettico da Miharayasuhiro. Purpureo da Raf Simons e Alexander McQueen. Ascetico e orientale da Neil Barrett.
Una sottile ricerca del lusso, un vezzo da dandy, in equilibrio fra esibizione di sé e la doverosa austerità richiesta dall’oggi.

Article: Leonardo Iuffrida
Translation: Alessandro Mancarella

Are you curious to know which is the seasonal trend for the upcoming winter? Undoubtedly the collar.
Until the ‘30s the collar and the cuffs used to be buttoned up as separate elements from the shirt, a practical idea to allow a faster cleaning of the parts in direct contact with the skin. Indeed the white collar became a real symbol of social climbing when the nineteenth-century bourgeoisie made it a sign of wealth. A far memory of the more magnificent sixteenth-century ruff, worn with self-confidence by the Spanish nobility and aristocracy. Or even better a reminiscence of the sober and measured garments of the Dutch merchants, whose stiff and minimal collars contributed to represent the moral strictness of the new rising class. Exactly in Rembrandt’s portraits it is possible to remark another detail of the fashion of that time: metallic collars of shiny armours, as almost virile necklaces. In general in the uniforms, which are synonym of order and respectability, the fabric around the neck has always been one of the few spaces granted to frivolousness and distinction of army, rank and regiment.
For the winter 2013-14, many fashion designers aimed at the collar, reinventing it with new fabrics and colours. Rigid, graphic and in contrast by Carven, Iceberg and Jil Sander. Voluminous, structured and eclectic by Miharayasuhiro. Purplish by Raf Simons and Alexander McQueen. Ascetic and oriental by Neil Barrett.
It can be considered a subtle luxury research, a dandy mannerism, in balance between the exhibitionism and the dutiful austerity needed today.